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ChiaraGusmani

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Adolescenza: i contributi di T. Senise

Cosa succede nella mente di un adolescente? E cosa succede nel suo corpo? Quali sono i problemi e i cambiamenti dell’adolescenza? E come si devono comportare i genitori?

Queste sono alcune delle domande che sollecita l’adolescenza, quel particolare periodo della vita che va dagli 11 anni circa ai 18 anni e più, e che è sempre più difficile definire e circoscrivere: infatti se è vero che inizia con lo sviluppo puberale, la sua fine è più sfumata,  perché l’ingresso nel mondo adulto è ritardato e dipende in ogni caso dalla storia di ognuno. Proverò a rispondere alle domande di cui sopra attraverso il pensiero di un autore, Tommaso Senise.

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“Sex Education”, i protagonisti

Ti accorgerai che le tematiche dell’adolescenza sono le stesse per tutti, 

sono le loro singole proporzioni e intensità che determinano stati diversi di sofferenza. 

Ti accorgerai che due sono le attività principali della mente in questo periodo evolutivo: 

definire la propria identità e 

trasformare gli affetti e i sentimenti infantili in affetti e sentimenti adulti“.

T. Senise (Lettera a un adolescente)

Tommaso Senise (1917-1996) è uno psicoterapeuta napoletano, che ha lavorato e vissuto a Milano e si è molto occupato di adolescenza e di elaborare una metodologia per la consultazione con l’adolescente che fosse diversa da quella analitica classica, abbandonando la frequenza di quattro-cinque sedute a settimana. 

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I protagonisti di”13 Reasons why”

DIVENTARE SE STESSI

Per Senise ogni adolescente deve rispondere a delle domande fondanti sulla sua identità: “Chi sono io?”, “Che relazioni ho con gli altri e con me stesso?” . Ma anche “Cosa mi rende felice?”, “che cosa voglio?”

Sono tutte domande la cui risposta aiuta la separazione/individuazione. Cioè quell’operazione mentale, quel processo che può durare anni, fatto di vari movimenti per cui un ragazzo acquista consapevolezza di quello che è/gli piace/non gli piace e arriva a costruire un’identità separata dai suoi genitori .

Scrive Senise:

Separarsi significa assumere un’identità propria, ben definita, con confini precisi tra quello che sei tu e quello che sono loro.. Nella realtà non è un rapporto che si perde, ma che cambia: si rimane in contatto emotivo con i genitori, solo che cambia la natura del rapporto e si modifica la qualità degli affetti. Un altro problema riguarda l’individuazione, cioè il riuscire a sentire come si è fatti, a individuare i propri bisogni, così da assumere gradualmente una propria identità.”

La separazione/individuazione per avvenire ha bisogno che il ragazzo/a sappia aspettare, cioè accetti la propria condizione di adolescente. Per separarsi dai genitori e individuarsi ha anche bisogno di nuove relazioni, al di fuori di quelle familiari. Perché si possa compiere questo processo è fondamentale l’incontro con l’ altro, un amico, un professore, una persona che diventa stimolo ed esempio, ma anche l’incontro con libri, film, sport.

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Adele, protagonista di “La vita di Adele”

In adolescenza sono inoltre comuni sbalzi d’umore e incertezze, tra il sentire grande amore per se  stessi e sentirsi di non valere niente:

“L’immagine infantile di sé, che è legata a quella dei genitori, è molto spesso un’immagine grandiosa.. così nell’adolescenza ci si trova a dover fare i conti con i propri limiti . Questo comporta un’oscillazione tra sentirsi una piccola cosa e i desiderio di essere qualche cosa di grande “.

LE REGOLE

Un tema forte dell’adolescenza è anche la ribellione verso certe regole, il bisogno di testare i propri limiti e quelli dei genitori. 

“Finchè si è bambini le regole che contano sono quelle che hanno dettato i genitori. Man mano che si cresce, attraverso la cultura che si assorbe, una sa che ci sono  delle regole da rispettare: sono le regole imposte dagli altri, non sono le regole che uno ha scelto.  Durante l’adolescenza è come se si avesse un po’ bisogno di metterle alla prova, perché ci si sente questa cappa..come se si dovesse pensare non con la propria testa.

Invece una persona ha bisogno di sentire che pensa proprio con la propria testa. Allora viene il gusto dell’infrazione, perché è come dimostrare a se stessi che si è capaci di fare certe cose , contro la legge, non contro la legge scritta, ma contro a legge che si ha nella testa. Ciò facilita l’elaborazione per cui una persona riconosce e fa proprie le leggi morali. Invece di sentirle come un’imposizione dall’estreno, le sente come qualche cosa che viene confermata da lei stessa.E’ come se uno sapesse quali sono i valori, ma questi valori se li deve ance conquistare da solo, non gli basta più seguirli perché gli sono stati trasmessi”.

LA LIBERTA’

L’adolescenza è anche il momento in cui è forte la spinta all’autonomia e il bisogno di preservare la propria intimità: lo si vede in alcuni comportamenti tipici di questo periodo, come chiudere la porta della propria camera, la riservatezza riguardo certi aspetti o certe avventure, lasciandone fuori i genitori. Sono comportamenti sani e funzionali al trovare il proprio posto in famiglia e nel mondo, all’individuarsi .

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“L’attimo fuggente”, la scena di o capitano, o mio capitano

Quando un adolescente fa l’esperienza che vengano riconosciute e rispettate le sue scelte, “allora la libertà diventa un’esperienza strutturante per i suoi processi di separazione e individuazione” .

Ecco come Senise parla alla mamma di un ragazzo che desidera essere il primo a scuola, portandola a riflettere sulla possibilità e libertà di sbagliare : 

“Lei, signora, non so se con i figli dà importanza al come si deve fare, al come si deve essere. In adolescenza è necessario che i ragazzi sentano che ai genitori sta più a cuore il fatto che essi trovino cosa significa per loro essere, piuttosto che far riferimento al dover essere..In adolescenza, quando i ragazzi devono passare da una situazione dipendente a una situazione di autonomia, è importante facciano esperienze di rapporto con la realtà che comportino una scelta..Se la scelta è stata precostituita non hanno possibilità di fare scelte basate veramente sulla loro tendenza.. la libertà di sbagliare è importante in adolescenza, perché poi diventa un ricordo, fa parte della propria esperienza. “

Senise mette l’accento sull’essere, sull’autenticità di ogni persona, sulla libertà e sul rispetto della relazione con l’adolescente: è perciò un autore che può essere letto da tutti coloro che per lavoro o perché genitori o per altre esperienze si trovano ad avere a che fare con questa affascinante età della vita.

Se sei interessato a sapere come avviene la consultazione e terapia per l’adolescente troverai qui alcune indicazioni.

Bibliografia

M.T. Aliprandi, E. Pelanda,T. Senise, Psicoterapia Breve di Individuazione,(nuova edizione ampliata), Mimesis 2014

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